La seminatrice  

Preparato finalmente il terreno, si procedeva con la semina del frumento, che almeno fino agli anni Quaranta del Novecento sui nostri Colli veniva eseguita a spaglio, spargendo cioè a mano il seme sul terreno. La semente era stata acquistata presso i consorzi agrari; ma se qualcuno era ancora legato alla tradizione o non poteva permettersene l’acquisto, usava la sua, “quella raccolta nell’anno, del tutto fatta, ben nutrita, ben seccata, pesante, sana, senza odore, tolta da un campo ben soleggiato”.
Per distribuire il seme con regolarità, nella giusta dose e a una data profondità, ma soprattutto per accelerare il lavoro e alleviare la fatica del seminatore, arrivarono le prime seminatrici. Dalle prime seminatrici a carriola si passò nell’Ottocento a quelle che nella forma si diffonderanno successivamente in tutte le nostre campagne, costruite prima in legno (come quella della foto) e poi in ferro.

 

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